Inizio maggio 2017 Sardegna rieccoci di nuovo affamati di te. Questa volta puntiamo a nord ed esattamente all’Arcipelago della Maddalena, un galassia di isole e isolotti avvolti dal mare turchese a nord-est della Sardegna, al largo della Costa Smeralda. Tra le più importanti La Maddalena e Caprera dove concentreremo la nostra vacanza, Santo Stefano, Budelli, Santa Maria, Razzoli, Spargi, oltre ad altre più piccole come gli isolotti Roma, Del Cardellino e di Cala Lunga: se ne contano 62, fra isole e isolotti, per un totale di 180 km di coste. L’intero arcipelago e le sue spiagge, ovvero sia l’area marina che quella terrestre, sono totalmente inclusi all’interno del Parco Nazionale Dell’Arcipelaga di La Maddalena dal 1994; per tale ragione, è necessario munirsi di apposte autorizzazioni rilasciate dal suo Ente gestore per l’esercizio di attività di diporto, della pesca sportiva, delle immersioni subacquee e delle attività economiche a mare. Tutte le isole e isolette sono di natura granitica, modellate dalle maree e dal vento, sono estremamente vicine le une alle altre con fondali molto bassi. Queste caratteristiche, insieme alle variazioni cromatiche del mare e alle straordinarie bellezze della natura, creano uno scenario incantevole, tutto da scoprire per ritrovare il piacere di essere contemplativi.
Ritirata l’auto all’areoporto di Oblia, poco più di un’ora siamo a Palau pronti per prendere il traghetto che ci porterà a La Maddalena. Pochi km ed è fatta sbarchiamo costeggiamo tutto il porto e via diretti alla nostra bellissima dimora, Villa Taphros che sarà il nostro rifugio all’interno del villaggio Piras. Doveroso è il plauso a Federica Ascanelli, proprietaria della casa, per la sua presenza e disponibilità, sicuramente ci ha trasmesso oltremodo amore per questa terra così generosa e allo stesso tempro aspra e selvaggia.
Sono già le 4 di pomeriggio, ma il primo giro dell’isola non possiamo perdercelo, la luce è calda, il cielo ha qualche nuvola ma non disturba. Iniziamo a godere dei colori di queste isole.
Il mare è liscio e rassicurante, non vediamo nussuno in giro e questo ci piace tanto. Spiagge deserte, trasparenze del mare…facciamo piccole soste a Monti D’Arena, Bassa Trinità…
Ci fermiamo da Zì Antò a punta Tegge per goderci il tramonto e perchè no un ottimo aperitivo!
Appagati risaliamo la costa verso casa, la vista spazia su Caprera bellissima, la luce calda del sole la fa brillare!
Facciamo rientro alla nostra bellissima casa e ad attenderci in giardino troviamo un coniglio bianco bellissimo, ci farà compagnia per tutta la vacanza, pare che gli piaccia proprio stare lì. Ale fa amicizia subito, e lui si fa fotografare senza pensieri…
Ci sentiamo proprio a casa in Villa Taphros, pace, silenzio, calore..la veranda illuminata al mattino ci carica di energia positiva, la vista sul mare, l’orizzonte ci aspetta, Caprera ci chiama e non possiamo desistere… Piccola sosta al conad per rifornirci del pranzo e via, superiamo il ponte che collega le due isole e ci sembra di entrare in un’altra dimensione, una terra ancora più selvaggia, incontaminata, ricoperta per gran parte da boschi e pinete incantevoli. Due affamati di panorami come noi , non potevamo iniziare la visita se non dal punto più altro dell’isola. Siamo diretti al Monte Teialone, ok chiamarlo monte è esagerato dato i suoi 212mt, ma qui siamo a Caprera non sulle dolomiti, quindi ci può stare anche l’appellativo di monte. L’imbocco del sentiero che sale al monte Teialone è facilmente individuabile percorrendo la strada asfaltata che collega la parte bassa delle pinete di Caprera, alla fortificazione di Arbuticci, a nord dell’isola. Si parcheggia l’auto nelle piccole area di sosta e seguendo la freccia segnaletica ci si incammina su un tratto di irta salita ai lati di un fitto bosco. Iniziamo la salita che ci porterà a godere di una vista a 360° a dir poco spettacolare. Salendo si resta colpiti dalla vista sul centro abitato della Maddalena, oltre il canale della Moneta e distratti dai contorni geografici del resto dell’arcipelago che divengono via via sempre più netti, rimaniamo amaliati…
Le sfumature d’azzurro sono incantevoli….
Continuiamo a salire e troviamo i resti delle fortificazioni, l’ultimo tratto di questo percorso è caratterizzato da una scalinata realizzata in blocchi di granito e, in alcuni tratti, scolpita direttamente nella roccia…
Dalla sommità di Caprera il panorama è maestoso: la vista spazia dalla costa della Gallura, alle Bocche di Bonifacio, perdendosi a est nel blu infinito della linea dell’orizzonte, interrotta a tratti dai profili degli isolotti dei Monaci. Sotto di noi l’azzurro accecante di cala Coticcio, seconda meta della giornata, i colori sono decisamente spettacolari, il mare sardo non delude mai….
Decisamente stregati, rimaniamo quassù per quasi due ore, pranziamo godendoci della vista e della solitudine, padroni indiscussi per gentile concessione, di questo poetico edilliaco panorama……
Ci siamo finalmenti decisi a scendere anche perchè ci aspetta un’altra passeggiata per giungere a Cala Coticcio.
Ripresa l’auto e percorsi pochi km, troviamo il parcheggio del sentiero e iniziamo subito la discesa. Il percorso è ben segnalato e anche ben battuto, a tratti bisogna prestare attenzione in quanto le pietre sono grosse, sicuramente da evitare le ciabattine. Il mare all’orizzonte è di un blu intenso, gli isolotti dei Monaci con il faro, magnifici i contrasti….
Non manca molto, in alcuni punti bisogna prestare attenzione e guardare bene dove mettere i piedi, sicuramente in estate col caldo torrido deve essere alquanto impegnativo, soprattutto nella risalita. Piccole considerazioni da valutare, in maggio pochi problemi, in agosto potrebbe risultare alquanto difficile….
Piccole soste a godere dei colori del mare, ci siamo quasi..
A nord si apre dinnanzi a noi una bellissima insenatura, anche qui i colori sono bellissimi..
Ancora pochi metri e ci siamo, vediamo la prima insenatura, nonostante sia il cinque maggio, in spiaggia c’è già più di qualche turista..
Con tutto il gioco di granito che c’è, ci arrampichiamo a godercela dall’alto…
Un quadro perfetto…
E’ difficile spiegare a parole quando ci si trova davanti un paradiso così, l’acqua è di un azzurro accecante, cristallina a dir poco, una piscina naturale nota anche come “Tahiti”, circondata da scogliere di granito, ogni angolo regala una prospettiva diversa, siamo naturamente stregati da tanta bellezza…
Attraversiamo anche la seconda caletta, a nostro parere ancora più bella, e andiamo a sistemarci sugli scogli davanti in modo da godere appieno della questa vista sublime…
Gran giornata, siamo troppo entusiasti, Caprera ci hai letteralmente conquistati!!!
La luce sta diventando più calda e i contrasti aumentano, wow che bellezza!
L’eden….
Ultimo sguardo primo di risalire, ma con la promessa che torneremo nei prossimi giorni, incantevole e disarmante natura..
Che serenità, ciò che gli occhi vedono riempiono il cuore di pace, una vacanza a contatto con la natura vale il doppio, il benessere che ne traiamo è incalcolabile. A momenti trattenuti dall’immergersi per non turbarne la magia, in altri a buttarci subito per cercare di farne parte….Come queste pinete indiscutibilmente perfette….
L’avventura continua, oggi fa caldo, veramente caldo o almeno ci accompagnerà per gran parte della giornata, poi arriverà il vento e non ci lascierà più per tutta la settimana. Che si fa? Torniamo a Caprera e andiamo a scoprire Cala Serena, la spiaggia si trova nella parte occidentale dell’isola e dopo un breve tratto di sentiero ci troviamo di fronte un altro spettacolo totalmente deserto..
Pranziamo in solitaria, il silenzio come compagnia, ogni tanto arrivano degli escursionisti di passaggio per altri sentieri di questa splendida isola, oggi siamo più pigri e non abbiamo molta voglia di camminare. E’ afoso non tira proprio un filo d’aria, ma è solo la quiete prima della tempesta, come si suol dire. Pertanto decidiamo di andare ad esplorare la parte sud dell’isola e ci rimettiamo in marcia.
Piccola sosta a Cala Portese, volevamo un po’ d’aria, siamo stati accontentati….
Un bello sguardo da Cala degli inglesi fino a Porto Palma. Molto selvaggia questa zona, ci sembra quasi di essere in un’altra isola..
Il mare inizia pure ad incresparsi, sì il vento che modella e convive con queste isole da sempre è arrivato e si farà ben sentire!!
Dato che oggi siamo stati poco produttivi, torniamo verso nord e parcheggiamo l’auto nei pressi del parcheggio del memoriare di Garibaldi o Forte Arbuticci, decisi a raggiungere la fortificazione Candeo, suggestiva batteria militare antinave, edificata nei primi decenni del novecento, armata dalla Marina nella 2^ guerra mondiale. Nell’arcipelago di La Maddalena sono presenti oltre trenta fortificazioni militari, a testimonianza dell’interesse strategico che le isole hanno rivestito in diversi periodi storici per via della loro posizione geografica. Purtroppo il vento, diventato fortissimo, e la temperatura decisamente più bassa, non ci pemettono di concludere l’escursione in quanto non muniti di antivento. Il tempo di fare qualche foto panoramica però lo troviamo sempre.
Decidiamo di tornare. Breve sosta a casa per vestirci di più e via in centro alla Maddalena a Cala Gavetta per un gustoso aperitivo con annesso giretto al meraviglioso porticciolo di barche a vela…
Che dire, appagati e felici torniamo a Villa Taphros.
Nuovo giorno nuova escursione: oggi si va a Cala Napoletana altra indiscussa perla di Caprera.
Tra i vari sentieri che si possono percorrere sull’isola garibaldina, la via per Cala Napoletana è sicuramente quella che meglio sintetizza gli aspetti dell’enorme pregio che l’isola di Caprera racchiude: la prorompente bellezza paesaggistica e naturalistica, unitamente all’elevato valore della sua storia.
Il sentiero ha inizio ai piedi della fortificazione di Arbuticci, imboccando l’accesso più a nord, diretto alla parte settentrionale dell’isola, le più remota e selvaggia. Si cammina in discesa, fino a incontrare una ombrosa lecceta, al di là della quale il sentiero si immerge nel folto della macchia, tra fitte eriche e mirti. La macchia è tutta fiorita, ci sembra di passeggiare dentro un giardino curato ma allo stesso tempo spinoso, occhio alle gambe scoperte!
Arriviamo al bivio per Cala Caprarese, stupenda dall’alto e che raggiungeremo più tardi, proseguiamo e il sentiero si apre quasi su un piccolo altopiano, intravediamo l’istmo della bellissima punta Crucitta, sosta obbligata..
Camminiamo ancora un po’ e arriviamo in uno dei punti più panoramici del percorso trovandoci davanti ad una fatiscente vedetta. Lo spettacolo da questo straordinario punto panoramico vale da solo la camminata: la vista spazia dalle Bocche di Bonifacio, passando in rassegna le isole nord-occidentali del Parco Nazionale..
Oltrepassata la vedetta, si apre il magnifico azzurro del mare dell’ampia Cala Napoletana.
In questo punto panoramico il vento è fortissimo, ci giochiamo con i nostri corpi, ci tiene in piedi praticamente! Oggi però ci siamo ben vestiti e il vento non ci fa paura! Non faremo il bagno, ma i colori che ci regala sono indescrivibili…
Scendiamo a toccare questo piccolo grande gioiello nostrano…
Il mare è leggermente mosso, ma non rovina la meravigliosa visione che abbiamo difronte..
Ci arrampichiamo sopra i massi per vederla in ogni prospettiva..
Il vento non ci da tregua, ma chi va via da qui? Ci mangiamo le nostre focacce, ormai diventate un must a Maddalena, e scendiamo. Quattro salti tra i massi fino a raggiungere l’altra spiaggetta…
Con molta fatica lasciamo questo angolo di paradiso, risaliamo ma ad ogni curva volgiamo lo sguardo verso il mare, gli scintillanti riflessi d’azzurro e blu ancora non hanno assetato del tutto i nostri occhi e mai ci riusciranno….riprendiamo il sentiero per tornare a cala Caprarese. Riusciamo pure a sbagliare l’ingresso alla cala togliendoci gli scarponi per superare il rigagnolo che arriva di fronte spiaggia, che ridere! Solo nel tornare ci accorgiamo di aver sbagliato sentiero, poco importa oramai…
Cala Caprarese è una delle spiagge più selvagge dell’isola. La spiaggia si presenta come un eden incontaminato, caratterizzato da tre baie intervallate da scogli bianchi e molto alti, che uniscono la terra al mare. La sabbia è finissima e candida, il fondale decisamente basso.
Caprera we love you!!!
Non ancora soddisfatti, risaliamo e decidiamo di arrivare fino a punta Crucitta. Pertanto ritorniamo alla vedetta sopra Cala Napoletana e riscendiamo. Dal retrospiaggia, continuando in direzione nord, seguendo degli stretti passaggi tra la bassa vegetazione, in cui prevale l’aromatico profumo della macchia.
Si arriva all’istmo di Punta Crucitta.
Siamo nel punto più a nord dell’isola, luogo magnifico selvaggio ed incontaminato. Siamo sempre soli, il vento ci accompagna in ogni passo. Non ancora contento Ale sale sopra le rocce e mi regala altri magnifici scatti….
La linea delle montagne corse è ben visibile davanti a noi..Saliamo per l’altro sentiero che porta al forte Arbuticci continuando a guardarci le spalle….Soddisfatti del bottino della giornata, torniamo alla macchina appagati e felici…
Nuovo giorno, nuove visioni. Usciamo dal villagio Piras a Maddalena e iniziamo un bel giro antiorario dell’Isola. Prima tappa Cala Lunga il suo omonimo hotel, il mare e le sue sfumature ci omaggiano di stupore già di primo mattino..
E’ difficile scegliere le soste, lungo la via è tutto un susseguirsi di splendide viste, come questa immagine scattata dal finestrino in corsa: spiaggia del Cardellino..
Seconda sosta a spiaggia Monti d’Arena. La spiaggia è caratterizzata da una distesa di sabbia dorata chiara, piuttosto fine, priva di posidonie e compatta.
Si affaccia in un bellissimo mare cristallino, di un colore tra l’azzurro ed il verde smeraldo. Il fondale è basso e sabbioso. Sono presenti scogli che rendono il paesaggio mozzafiato.
Sul lato destro della spiaggia, vi è un particolare che da il nome alla spiaggia, ovvero la presenza di una piccola duna o montagna di sabbia. La spiaggia è circondata dalla macchia mediterranea.
Ovviamente saliamo la duna, spettacolo! Avere la possibilità di godere la bellezza di questi luoghi senza l’affollamento che ne turba i lineamenti, è fortemente appagante.
Risaliamo in macchina anche se per poco perchè le piccole dune e le baie di Trinità ci rapiscono…
Il bellissimo mare cristallino ha un fondale basso e sabbioso, dai colori cangianti tra il turchese, l’azzurro ed il blu. La macchia mediterranea contornia la spiaggia e fa da protagonista nel paesaggio circostante. Un piccolo promontorio sormontato dalla vegetazione, la separa da un’altra spiaggia con lo stesso nome, situata poco più a est e raggiungibile attraverso un sentiero e visitare tutta l’area circostante. Non è facile descrivere bellezza incontaminata di tutta questa area, possiamo solo guardarla e ammirarla…lentamente percorriamo tutto il sentiero delimitato dagli steccati, che aumentano il prezioso valore delle dune, riempiendo gli occhi di tanto valore..gli scogli granitici che sembrano abbracciarla fanno di questa spiaggia un vero paradiso terrestre. Le foto parlano da sole….
Il vento non ci molla neanche oggi, ma aiuta a creare questi colori magnifici.
Riprendiamo il nostro giro e nei pressi dell’opera Colmi ci sono due punti panorami pazzeschi dove ovviamente anche noi ci fermiamo…
Tutte le isole dell’arcipelago dinnanzi a noi, lì quasi a toccarle…
Ovunque volgiamo lo sguardo abbiamo un quadro magnifico dinnanzi…
Ultima sosta a punta Tegge e qui veramente il mare sembra dipinto, mille sfumature, i fiori sulla spiaggia, le vele, il vento che fa volare tutto, i sogni qui non trovano spazio, qui si vive una realtà che sogneremo per il resto della vita….
Dato che il vento non ci risparmia un attimo, pensiamo di tornare a Cala Coticcio speranzosi di essere riparati un po’ dall’aria. In mezz’oretta di discesa ci ritroviamo, stavolta quasi soli, di nuovo dinnanzi a questo spettacolo.
Ci troviamo un angolino più riparato e lì ci rilassiamo. Ale fa i suoi esperimenti con la GoPro, io mi appago dei colori che ci circondano…
Un bellissimo esemplare di gabbiano Corso decide di allietarci della sua compagnia, ci vola accanto e si posiziona ad un metro da noi, ci guarda ci fissa, Ale ovviamente non si fa scappare il momento e bisogna anche dire che il gabbiamo è un modello perfetto!
Il pomeriggio scorre veloce, la temperatura è giusta per stare qualche ora in costume e rimasti soli, Ale decide di arrampicarsi sopra la scogliera a nord della baia, una visione. L’aria è incredimente tersa, i colori caldi, il quadro non ha bisogno di cornici…
E’ veramente difficile staccare gli occhi da tanta bellezza…
Lentamente e con molta fatica prendiamo la via del rientro, privilegiati di poter vivere questa magia, risaliamo verso il parcheggio, non perdendo gli ultimi scorci di questi splendidi panorami.
Altro giorno ci attende con altre visioni, stamattina facciamo tappa alla bellissima Capocchia du Purpu, dal sardo testa di polpo che è situata sull’isola di Giardinelli collegata tramite un ponte su un istmo, all’isola di La Maddalena, prende il nome dalla forma di una roccia che si trova a ridosso dell’arenile. Parcheggiamo l’auto e camminiamo per un bel km immersi nella natura…scorci, calette che appaiono dietro la vegetazione…
Eccoci, un’altra meraviglia di queste isole….
E’ ancora presto ma i colori sono già superlativi…..
La sabbia è bianco-dorata chiara, molto fine ed abbondante, bagnata da uno stupendo mare cristallino con dei colori che variano tra l’azzurro intenso ed il verde smeraldo. Gli scogli granitici affioranti dall’acqua rendono il paesaggio sublime ed affascinante, con un mare dal fondale basso e sabbioso.
Dietro la spiaggia è presente la rigogliosa macchia mediterranea che con i suoi arbusti aromatici inonda la spiaggia di gradevoli essenze; essa è alternata alla roccia granitica che rende tutto il territorio dell’arcipelago molto suggestivo.
Torniamo alla macchina e siamo diretti di nuovo a Caprera, faremo una visita alla Batteria Poggio Rasu Superiore, un’altra fortificazione e maestosa sentinella presente nell’isola. Da qui abbiamo una vista bellissima, intravediamo infatti Cala Brigantina, la nostra prossima tappa, e più lontano le due splendide baie di Cala Coticcio.
Prendiamo il sentiero alla base della Fortificazione e scendiamo alla baia…
La vista è incredibile motivo per il quale ammettiamo di metterci molto più del previsto a scendere, il sentiero non presenta difficoltà, ma guardare dove si mettono i piedi è comunque doveroso.
Lo stretto fiordo di Cala Brigantina è circondato da aspre rocce granitiche, ed è situata ai piedi del monte Telaione, che le offre riparo dal vento. Il suo nome fa riferimento alle numerose invasioni piratesche cui era soggetta. Il mare nel quale si affaccia è di rara bellezza e con un fondale basso e sabbioso. Le acque cristalline hanno una cromia tra il verde smeraldo e l’azzurro.
Affascinati non ci fermiamo subito, attraversiamo l’altra piccola baia che presenta le stesse caratteristiche e seguiamo il sentiero che costeggia dall’alto il fiordo..
E sì, decisamente stregati anche oggi….
Completiamo il giro fermandoci un po’ ad ammirare i colori del mare, dei fiori che con ingegnosa maestria riescono a crescere e fiorire in un ambiente tanto aspro….
Ritorniamo alla spiaggia e un po’ di meritato relax non ce lo toglie nessuno, anche se durerà poco. Ale è irrequieto, non è ancora stanco, anzi a quanto pare affamato di vedere ancora. Quindi poche storie Michy ti alzi e cammini!
Risaliamo in velocità il breve sentiero e ci dirigiamo a sud di Caprera con destinazione la spiaggia del relitto. Parcheggio veloce e c’incamminiamo verso la spiaggia, lungo la via ammiriamo Cala Andreani.
Ancora pochi passi ed ecco la passerella per la spiaggia…
La spiaggia del Relitto, oltre che dalla sua sabbia bianca e sottile, è caratterizzata dalla presenza sulla riva di uno scheletro di una nave antica che trasportava carbone fatta arenare dopo un incendio scoppiato a bordo. E’ suggestivo fare il bagno vicino a questi resti in un mare trasparente dal fondale sabbioso attorniati da una vegetazione ricca di macchia mediterranea.
Ci stendiamo su questa sabbia bianca e sottile, tirata dal vento da creare piccolissime dune, cespugli che riescono ad emergere aumentando il fascino dell’arenile…
Lentamente facciamo ritorno alla macchina e torniamo a Punta Tegge per l’ormai consueto aperitivo…..
Ultimo giorno a Maddalena e il cielo purtroppo non è dei migliori, non è minaccioso di pioggia, ma non ci concede la grazia di godere dei bei colori. Torniamo a Caprera fermandonci un po’ sulla spiaggia di porto Palma…
Nonostante la luce strana, le trasparenze e i riflessi del mare sono sempre strepitosi! Camminiamo sino a Cala Andreani, ci sediamo ad ammirarla su un tronco…
La nostra settimana a Maddalena è finita, il forte vento ci ha dato la possibilità di vedere colori incredibili, ma anche non ci ha permesso di veleggiare su questi mari. Ma torneremo sicuramente, grazie Sardegna per averci dato tanto anche questa volta!
Abbiamo concluso la nostra piccola vacanza con due giorni sotto Olbia, ma il tempo non è stato esattamente clemente. Siamo comunque riusciti ad ammirare alcune delle più belle baie con vista sulla Tavolara..
Spiaggia delle Vacche è una tra le più belle baie che si trovano nella zona di San Teodoro. Si raggiunge dopo una breve passeggiata tra gli scogli dal parcheggio di Cala Girgolu, il camminare già da solo regala scorci e angoli suggestivi. Solo i nostri parei sulla spiaggia, la Tavolara a riempire l’orizzonte, relax assicurato.
I colori, il panorama e il silenzio che si gustano in questa spiaggia, contribuiscono a creare un’atmosfera surreale, regalando al visitatore il massimo relax a contatto con la natura tra la più selvaggia e solitaria della Sardegna.
Anche questa esperienza è giunta al termine, sardegna nel cuore tutta la vita, alla prossima puntata e viaggio! A presto!
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