Nell’azzurro sconfinato del Mar Ionio, spuntano le isole Ionie incastonate come preziosi gioielli, con la loro meravigliosa natura, le abbondanti acque, le eccezionali paesini, il clima mite, le splendide spiagge con i golfi ben protetti ed il mare cristallino, gli interessanti siti archeologici. Sono undici le isole che formano l’arcipelago, piccole e grandi, sparse lungo le coste occidentali della Grecia continentale. Le sei maggiori sono: Zante, Itaca, Corfu, Cefalonia, Lefkada e Paxi. Sono le isole più vivine all’Italia, un’arcipelago vario e meraviglioso, dalle più turistiche quali Zante e Corfù, alle più meditative e intriganti quali Cefalonia ed Itaca. Data la splendida esperienza con Santorini, decidiamo di tornare e di concentrarci su tre di queste meraviglie: Zante, Cefalonia e Lefkada.
Descriverla è in ogni caso ridurne la bellezza, i colori, i suoi contrasti, semplicemente maestosa. E’ stretta in un abbraccio da due enormi promontori quasi verticali che la sovrastano e al tempo stesso la proteggono, riparandola dai venti e dalle correnti. Silenzio, il vento ci accarezza la pelle e delicatamente muove i capelli, mi siedo su una di queste rocce a ridosso e non riesco più a distorglierle i occhi, me ne sono innamorata….
Sono praticamente a ridosso di questa falesia altissima, ma non riesco a smettere di fotografare questa meraviglia, la spiaggetta vicina è altrettanto magnifica e con i colori caldi di quest’ora l’effetto è magico…
Ogni metro della scogliera ha persone che tentano di fermare ogni attimo in una foto o ripresa, siamo ladri di questa poesia che ogni sera si ripete fino all’esaurirsi del sole all’orizzonte..
Non potevamo che iniziare meglio la nostra avventura a Zante. L’indomani ci alziamo freschi e riposati e, dopo un’abbondante colazione, partiamo all’eplorazione dell’isola! Prima tappa della giornata Keri e i suoi faraglioni! Parcheggiamo alla taverna costruita a picco della falesia con la vista strepitosa. Siamo proprio sotto la bandiera greca più grande al mondo, le sue dimensioni sono davvero notevoli e vederla sventolare maestosa fa un gran bell’effetto! Prenotiamo il pranzo in questa deliziosa taverna e c’incamminiamo sotto un sole cocente, per poter ammirare in pole position dei mitici faraglioni, che un po’ ricordano la nostra Capri. Troviamo due metri quadri per appoggiare i nostri inseparabili parei e ci godiamo questo spettacolo della natura!
Il mare è di un blu pazzesco, ci dovremmo abituare a questi panorami mozzafiato perchè tutta la costa ovest di Zante ce ne regalerà in continuo!
Nel tragitto di rientro verso la taverna ci rendiamo veramente conto di dove è stata costruita, sicuramente strategica la scelta del gestore, quanto la sua maestosa bandiera!
Già l’ingresso è graziosissimo, ma la pergolata è incantevole. si respira serenità e pace in ogni angolo studiato nei dettagli per godere non solo dell’ottimo cibo, ma di tutto il contorno che gli occhi si possono beare.
Dilettati a dovere dal pranzo e dal panorama ci muoviamo e risaliamo la costa verso nord diretti a Plakaki rocks. La strada muore proprio davanti al mare, in una sorte di spiazzo che funge da parcheggio. Scendiamo e la vista, ovunque si guardi, è sensazionale!
Fantastico…..
Da qui un suggestivo sentiero scavato nella roccia ci permette di scendere al mare. La discesa, benché sicura, è piuttosto ripida ma il panorama ripaga ogni fatica. Da perfetta località selvaggia qual’è, Plakaki non è assolutamente un spiaggia attrezzata per accogliere i turisti, bensì una grande scogliera bianca piatta, per cui dovrete portarvi tutto quello di cui avete bisogno per rimanere qui qualche ora. Noi l’acqua e i parei, abbiamo tutto quello che serve.
Ale non resiste e si tuffa in questo angolo di paradiso, in cui le rocce bianche e ripide si gettano letteralmente nelle acque dal caratteristico colore verde e blu.
Siamo talmente rilassati in questo luogo che quasi ci addormentiamo coccolati dalla brezza e dalle onde che s’infrangono sugli scogli… La luce si sta facendo calda, il sole inizia la lenta caduta all’orizzonte, è ora di risalire.
Come finire meglio la giornata se non con un apericena vista tramonto? Accontentati, ci fermiamo a Kampi e precisamente al Cross, una delle taverne ubicate a picco sul mare, tramonto sia!
Nuovo giorno, oggi andremo al Navagio in barca. Ebbene sì, siamo stati vittime di una escursione fin troppo turistica, ma non si poteva venire a Zante e non toccare la spiaggia del Navagio con i proprii piedi. Credevo, sbagliando, che superata la metà di settembre il turismo diminuisse, in realtà no, ma almeno ho scelta una barca piccola per fare il giro. Così alle 9.30 freschi freschi siamo già a porto Vromi, un fiordo stupendo, situato a nord ovest dell’isola, suddiviso in due baie ognuna delle quali è raggiungibile con una strada e che assurdamente non sono collegate tra loro. Percorrere la discesa verso il porto è stato come scendere le montagne russe, emozioni doppie per il panorama e per la ripidezza del percorso!
Renata, la proprietara della barca, ci sta aspettando e ci fa salire, assieme al marito,uno alla volta offrendoci già biscotti e da bere. Faranno di tutto per farci sentire come a casa, faremo più soste durante il tragitto oltre che alla mitica spiaggia del Navagio vedremo altre spiagge quali Sfogio Beach, grotte e scogli.
Sicuramente vivere la spiaggia del Navagio in un altro momento dell’anno sarebbe stato meglio, vissuta così tra sirene delle navi, centinaia di persone che arrivano e partono in continuazione, arenile ricoperto di gente, non ci ha lasciato granchè purtroppo! Ci siamo concentrati sulla maestosità delle sue falesie e la bellezza del contorno, ma non vedavamo l’ora di andar via. Meglio vederla dall’alto, seppur affollata la falesia, da lì si riesce a godersi il panorama, inoltre i diversi sentieri danno la possibilità di ammirarne la bellezza in diverse prospettive.
Sul filo del burrone, ma ne vale la pena! Un vero gioiello, vista a qualsiasi ora è un’emozione costante, non si riesce a staccarle gli occhi, se non fosse per il caldo e la fame che si fan sentire, sarei rimasta lì in contemplazione per ore. Riprendiamo la nostra macchina e torniamo a Kampi, sempre sulla costa ovest, per un pranzetto alla taverna Porto Schiza, anche qui il panorama non ci deluderà..
Potersi accomodare e mangiare una freschissima insalata greca, bere una birretta all’ombra con questa vista, ecco possiamo dire di essere entusiasti di quest’Isola!
Siamo super rilassati, rimaniamo fino a metà pomeriggio a crogiolarci e goderci il panorama. Concludiamo la nostra giornata percorrendo il tratto della strada panoramica che porta fino a Porto Limionas. Una splendida sensazione di pace proviamo vivendo questo tratto di costa, il mare sempre lì a farci compagnia, guidare tra i paesaggi di montagna ricoperte da boschi e da mille sfumature di verde, ti lascia una sensazione magica….
Nuovo giorno e oggi ci concentremo sul versante Est. Prima sosta della mattinata è Little Xigia, due bellissime baie poco lontane da Alikes.
Bellissima, questa è la prima delle due baie, per arrivarci basta scendere una ripida scalinata che parte dalla taverna sopra la spiaggia stessa. I Greci sono mitici per queste taverne locate in maniera strategica, impossibile non cedere alla tentazione di sedersi e anche solo per bere qualcosa…
Ma non cediamo, ci promettiamo che finiremo la giornata qui, ma ora vogliamo andare a nord e scendere fino alle blue caves! Non ci mettiamo molto ad arrivare, sempre il mare alla nostra destra, una bella compagnia! Siamo quasi sulla punta nord dell’isola. Le grotte, Blue Caves appunto, sono una delle attrazioni naturali più famose e pubblicizzate dell’isola e possono essere visitate sia con un’imbarcazione propria, sia tramite uno dei tanti tour in barca organizzati, oltre che in auto come abbiamo fatto noi per poi scendere direttamente al mare.
Consistono in particolari formazioni geologiche che hanno dato vita ad un susseguirsi di grotte lungo la costa nord-ovest dell’isola; iniziano subito dopo Agios Nikolaos per poi terminare in prossimità di Capo Skinari, a poche centinaia di metri da dove lasciamo l’auto. Il parcheggio è ovviamente di una taverna, troviamo all’interno della proprietà un bellissimo mulito completamente ristrutturato, ora adibito ad abitazione.
Magnifico preludio, iniziamo la lunga scalinata che ci porterà al mare. La quantità di scalini e la temperatura ci fa pensare che la risalita sarà bella tosta, ma ora siamo presi da quello che vediamo..
Troviamo più terrazze nella discesa, alcune vuote altre attrezzate con lettini, piccole scenografie per condire il già grandioso panorama…
Cefalonia all’orizzonte..
Arriviamo alla fine della lunga scalinata, ci sistemiamo su uno dei terrazzi e Ale fa volare il suo drone, colori magnifici, il mare anche qui ci esalta con la sua bellezza. Traghetti ci passano di fronte colmi di turisti che si lanciano come fuggiaschi nel mare per potere entrare nelle grotte. Mi godo i colori e la bellissima brezza che mi scompiglia i capelli….Ale ovviamente non può non tuffarsi in questo bellissimo mare, io purtroppo da fifona non ci riesco, ma godo per lui! Dopo una lunga pausa, risaliamo la scalinata e ci rimettiamo in viaggio.
Breve sosta panoramica per fotografare il porto di Agios Nikolaos, piccolo porticciolo turistico da dove ogni giorno partono piccoli traghetti per Cefalonia. Anche noi partiremo da qui tra qualche giorno.
Percorriamo lo stesso tratto di costa, stavolta fermandoci ad ammirare le varie calette che troviamo lungo la via che ci regalano panorami mozzafiato. Come Makris Gialos, una stupenda baia dalle acque meravigliosamente cristalline, la spiaggia è un misto di sabbia e ciottoli, una sola fila di ombrelloni, parecchi punti di ristoro lungo la via.
Giriamo il piccolo promontorio e siamo gia in vista della spiaggia di Xigia, piccola e suggestiva baia, famosa per le grotte con sorgente sulfurea che ne caratterizzano il tipico e intenso odore di zolfo. Toccasana per la pelle quanto fastidiosa per il naso, noi però l’ammiriamo solo dall’alto perchè fin troppo affollata per le dimensioni!
Ancora poche centinaia di metri e siamo di nuovo al parcheggio della Little Xigia, prendiamo il primo dei due sentieri e ci godiamo questa meraviglia, pure invasa dai traghetti nel giro dell’isola, ma ha momenti di indiscusso silenzio e di assenza d’anima viva!!
Possiamo scendere in spiaggia e rilassarci qualche ora, preferiamo la seconda caletta quella vista in prima battuta stamattina.
Lode al giocattolo di Alessandro che ci regala queste immagini superbe, decisamente tutto un altro punto di vista!
Non abbiamo goduto di un gran pranzo oggi, la fame si fa sentire, così nonostante l’ora sia più nordica che italiana per la cena, ci fermiamo ad Amoudi in una tavernetta che porta lo stesso nome del paese. Cena praticamente sul mare….troppo bello!
Nuovo giorno e nuove scoperte, partiamo alla volta del nord e precisamente siamo attirati da Elation beach. Una baia magnifica a nord del Navagio. La strada per arrivarci è incredibile, panorami fantastici anche oggi, strade dissestate e strette circondate da alberi, discese a picco, decisamente Zante emoziona ogni volta che sei in auto. Prima sosta, splendido isolottto collegato con dei grandi scogli, s’intravedono i resti di un antico convento.
Per fortuna che Ale è un ottimo autista…Arriviamo a destinazione, la strada finisce praticamente quasi in mare e per arrivare alla spiaggia bisogna letteralmente buttarsi in acqua!
Non mi stancherò mai di ripeterlo, il blu di questo mare è stupefacente!
Risaliamo la costa diretti stavolta a sud, precisamente a Marathias Beach. Piccole soste durante il tragitto per fotografare la bellissima isola di Marathonisi.
Passiamo per il piccolo paesino di Limni Kerì con la sua baia calma e rilassante, approdo sicuro per le molte imbarcazioni a vela presenti, nonchè base di partenza per le escursioni alle grotte e per l’isola di Marathonisi.
Ci siamo, vediamo macchine parcheggiato da ambo i lati della careggiata, la strada diventa privata pertanto non possiamo proseguire. Prendiamo il sentiero che scende al mare, circondati dagli ulivi che riparano dal calore del sole…
La spiaggia è favolosa, ciottoli piccoli e grandi, mare calmissimo e spettacolare nei suoi colori, qualche ombrellone ma proprio pochi. Il silenzio regna sovrano, come la vista sull’isola di fronte.
Il pomeriggio vola tra bagni e relax, decidiamo di fare il bis per la cena cambiando solo la taverna ma la location sarà sempre Amoudì, vicina a casa, vista mare tutta la vita…
Ultimo giorno a Zante, oggi concentreremo le nostre visite sui fiordi della costa ovest iniziando da Korakonissi. Già dalla sommità del piccolo parcheggio possiamo ammirare questa meraviglia, l’acqua anche qui assume colori pazzeschi, l’isolotto a forma di pesce è attaccato alla terraferma con una striscia di rocce, alla sommità ha un arco naturale incredibile!
Qualche avventuriero non si limita a nuotare su queste acque di un cristallino assurdo, ma tenta il carpiato salendo la ventina di metri del grande arco, che io ho deciso di chiamare l’occhio dell’isolotto, per tuffarsi….ecco io mi limito a guardarli e continuo la mia ammirazione verso il mare. Ale fa partire il suo giocatolo e le prospettive aumentano di intensità come il blu del mare.
Riprendiamo il programma giornaliero fermandoci a Porto Roxa, piccolo fiordo attrezzato con ombrelloni proprio sopra l’acqua e un simpatico trampolino per i tuffi.
Ma la destinazione di oggi è Porto Limnionas dove abbiamo deciso di rilassarci al bagno super attrezzato organizzato in terrazzamenti sfruttando l’altezza per dare l’opportunità di godere della vista di questo fantastico fiordo. Noi non saremo da meno.
Non abbiamo un cielo tersissimo oggi, però i colori dell’acqua c’incantano, tuffi bagni a volontà. E’ pieno di grotte, i più avventurieri anche qui s’inoltrano a nuoto fino all’estremità del fiordo risalgono le rocce per tuffarsi dall’altra parte del mare. Certo lo spettacolo è gratis per chi preferisce guardali dal lettino 😉 molto rilassante…La taverna offre pure qui specialità greche, il pranzo con vista ci soddisfa alla grande.
Anche qui Ale lancia il suo fedele compagno in volo, ma perchè anche noi non possiamo volare??
Saremo rimasti anche per la cena, ma le strade non sono esattamente bellissime e in virtù del fatto che siamo cotti dalla giornata, preferiamo tornare fermandoci a Lofos una tipica taverna con vista sulla pianura che volge a sud di Zante. Riusciamo a intravedere anche Marathonisi. Nella semplicità del locale apprezziamo la cena che è a dir poco favolosa, la terrazza permette di godere al crepuscolo l’accendersi di tutte le luci della notte, la pianura prende un’immagine romantica e ci regala bei momenti.
Ed eccoci alla fine del nostro vivere Zante. Ci svegliamo che il cielo è bello minaccioso, chiudiamo le valige e ci dirigiamo ad Agios Nikolaos dove c’imbarcheremo per Cefalonia. Il sole inizia a farsi vedere. Arriva il traghetto bello fradicio, ma il peggio sembra passato e il nostro navigare sembra quasi un veleggiare da tanto è calmo il mare. Cefalonia ci attende come una cartolina dipinta di montagna e nuvole..
All’arrivo al porto di Pessada troviamo già Vagelis, un noleggiatore locale contattato via mail, che ci consegna l’auto e non si dispensa nel regalarci mille consigli sulla sua bellissima isola. Purtroppo rimarremo solo sei giorni ma faremo il possibile per raggiungere le tue perle Cefalonia! Iniziamo subito, dato che proprio a due passi dal porto c’è una piccola ma meravigliosa spiaggia che prende il nome dall’omonimo porto: Pessada beach.
Dal parcheggio scendiamo le scale e arriviamo in un’altra baia, bisogna camminare sugli scogli per un po’ prima di trovarcela davanti.
Sabbia bianchissima e soffice come il borotalco, acqua cristallina, piccola e le poche persone presenti sembrano già troppe. La montagna di fianco incorniciata dalle nuvole, un gran bel inizio!
Stiamo talmente bene che perdiamo il tempo, tanto che ci chiama il proprietario di Villa Theodora, dove allogeremo, per chiederci che fine abbiamo fatto. Ok Ok arriviamo!
Cefalonia è la maggiore delle isole Ionie, molto estesa, montuosa con il suo Monte Eno di ben 1.620 m, a tratti brulla ma anche ricca di boschi, estremamente panoramica in ogni parte. Le strade sembrano essere state construite per farsi un’indigestione di panorami e vedute su spiagge idilliache e per tutti i gusti. Non ci si stanca mai, nonostante le distanze, da Argostoli a Fiscardo ci si mette un’ora buona, il mare è sempre lì che ti osserva. Cefalonia è a noi Italiani nota per l’atroce eccidio della Divisione Acqui dell’Esercito Italiano per mano dei soldati tedeschi poco dopo l’annuncio dell’armistizio fra l’Italia e gli Alleati del 8 settembre del 1943. Emiliano il proprietario della nostra dimora, ha sposato la figlia di uno dei superstiti di tale strage, non ha mancato l’occasione per raccontarci la storia e l’amore, che gli è stato tramandato, per questa incatevole isola tanto da mollare quasi tutto in Italia per godere i suoi investimenti direttamente sul posto. I giorni sono pochi e l’isola è immensamente grande, ci dobbiamo muovere. Partiamo ma ci dobbiamo rinfocillare un attimo, sosta per un pranzetto tipico greco in uno dei beach club della spiaggia più chiassosa e turistica dell’isola che vedremo Makris Gialos. Mangiamo guardando il mare, sfondo lettini a baldacchino bianchi vista mare, musica a palla e un bel via vai di gente, ok abbiamo fatto il pieno di tutto ciò non ce ne serve altro 😉 . Ammettiamo che ogni tanto ci può stare, anche se poi torniamo ad essere eremiti con gusto.
Non abbiamo voglia di buttarci, curiosi di vedere l’iconica Myrtos Beach ci mettiamo in macchina e iniziamo ad asplorare. Le nuvole del temporale mattutino stanno tornando, ci regaleranno un bel tramonto.
Non certo nei suoi colori migliori, ma non ci sarà passaggio senza una sosta e una foto nei prossimi giorni, incantevole, maestosa, impressionante, avvolgente, ti rapisce per i colori del suo mare, per la forza delle suo onde, per la cornice naturale e per l’orizzonte. Si siamo convinti che Cefalonia ci farà sognare.
A rientro poco dopo il ponte pedonale di Argostoli, ci fermiamo per godere di questa immagine: le acqua calme del canale, i colori caldi del tramonto, le nuvole, il ponte che sembra galleggiante, poetico.
Il buongiorno ci porta vento ma cielo azzurrissimo con le nuvolette bianche. Stanotte è piovuto, oggi non sarà caldissimo, infondo stiamo quasi a fine settembre e finora ci è andata da lusso, quindi non ci lamentiamo. Giretto ad ammirare i salici piangenti del giardino, colazione vista mare, super!
Bene si parte. Data la direzione del vento, decidiamo di dedicarci alla penisola di Paliki, il lato più occidentale di Cefalonia. Prima tappa Platia Ammos. Lasciamo la macchina dopo poche centinaia di metri di sterrato in quanto impraticabile e scendiamo a piedi. Suggestivo il paesaggio tutto attorno, ma quando arriviamo a intravederla restiamo senza fiato! Questi wow a Cefalonia sembrano routine, ma la magnificienza non finisce mai di stupire.
Vento che soffia forte su di noi, il mare mosso, le nuvole ad aumentare i contrasti, la spiaggia brillante e deserta, stupendo. Il desiderio di accedervi è alto ma gli scalini che portano giù sono ad un certo punto franati a causa dell’ultimo terremoto, non siamo esattamente attrezzati per scendere, Ale ovviamente borbotta un po’, ma lo faccio convinto a non rischiare. Sopra le rocce ci godiamo ancora questa vista magnifica.
Riprendiamo il sentiero per la macchina, prossima tappa a pochi km Agia Eleni, una piccola ma altrettanto scenica baia subito sotto la più famosa Petani beach. Anche qui la strada per accedervi è incredibile, tornanti secchi e veloci, si può dire che finisce in mare!
Ci fermiamo nel punto più panoramico da dove possiamo ammirare anche Petani beach, non certo nel suo giorno migliore dato che il vento l’ha resa mossa e in gran parte della riva dipinta d’alghe, ma rimane comunque un gran bel vedere.
Sosta pranzo in una delle taverne di Petani beach, dove Ale s’innamorerà perdutamente del polpo greco. Ci rilassiamo guardando il mare e scaldandoci un pochino al sole, oggi il vento ci rende dura la vita, capirai con una vista così 😉
Continuando la nostra esplorazione della penisola ci dirigiamo verso il piccolo porto di Atheras, piccola insenatura nel versante nord. Merita sicuramente una sosta.
Anche oggi abbiamo il nostro bagaglio di piccole grandi emozioni, riprendiamo la strada di casa, accompagnati come sempre dall’immancabile panorama sul mare. Ci fermiamo sul ponte pedonale, fantastico per i residenti avere un ponte che cammina sul mare, immagino le persone in bicicletta o fare jogging che si godono l’aria del mare…
Ebbene stasera rientriamo prima per sfruttare un po’ la nostra struttura, piscina e tramonto da casa.
E che tramonto…
Oggi ci concentreremo su due perle di Cefalonia: la grandiosa Myrtos Beach e il pittoresco villaggio di Assos.
Come preannunciato all’inizio del racconto di Cefalonia è impossibile passarci davanti e non fermarsi, ti attira con quel blu immenso, ti rapisce completamente dalla sua travolgente e iconica bellezza, che ti devi fermare per forza. Sua maestà Myrtos Beach…
Da qualsiasi angolazione la si guardi, rimani sempre abbagliato. Nei giorni trascorsi a Cefalonia l’abbiamo vista in diverse situazioni, dal mare mosso che infrange sulla pietra tanto da frammentarla e rendere l’acqua tinta latte, al liscio come l’olio da intravederne le trasparenze dei fondali, semplicemente meravigliosa. Inserita in un contesto altrettanto magnifico.
All’orizzonte le falesie di Fteri beach, altra chicca che scopriremo presto.
Un via vai continuo di turisti che si fermano ovunque per immortalarla, difficile andar via, ma la giornata ci riserva molto ancora. Non facciamo un km che già ci fermiamo, è fantastica questa isola! Sarà la giornata dai colori incredibili, viaggiare sopraelevati dal mare, il blu dello ionio che ci circonda, vediamo Assos vicina e la baia subito dopo Myrtos, ci arrendiamo alla sosta..
Prendiamo la stradina che entra ad Assos e che velocemente scende al piccolo e affascinante borghetto. Sorge su un istmo che congiunge un promontorio massiccio alla terraferma. In cima alla penisola sorgono le rovine di un castello veneziano del XVI secolo, distrutto da uno dei terremoti che hanno flagellato l’isola. Oggi della fortezza veneziana rimangono solo le rovine, ma il promontorio che le ospita è un luogo molto suggestivo ricoperto di verde con un panorama unico e con due soli padroni: il vento ed il mare. È un luogo dove perdersi camminando risalendo la fortezza ammirando gli orizzonti a 360°. Le vecchie case del borgo sono state trasformate in alberghi. Romantico, un piccolo tesoro.
Seppur la salita diventa irta ad un certo punto, tutto mi sembra rilassante, una passeggiata di pace per lo spirito e gli occhi.
Come finire meglio la splendida giornata se non con una bella cenetta alla taverna Retseto a Lassi, la continuazione di Argostoli con vista tramonto! Amiamo sempre di più la cucina greca…
Ci svegliamo con un cielo abbagliante da quanto é azzurro e limpido. Dopo una favolosa colazione vista mare partiamo per l’avventura del giorno diretti a Fteri beach! Inizialmente volevamo arrivarci in barca ma arrivati al piccolo porticciolo di Zola ci hanno rifiutato il passaggio per un po’ di vento! Non si discute in Grecia se tira aria non si rischia…ecco noi non siamo marinai, ma decisamente il mare era poco poco mosso. Con la coda tra le gambe ci rimettiamo in macchina pronti ad attuare il piano B, scendere a Fteri beach a piedi, unico problema non c’è traccia del sentiero in nessuna mappa, se non il punto di partenza e poi sarà avventura! Lungo la via piccola sosta panoramica, Agia Kiriaki proprio sotto di noi, Assos e Lefkada perfettamente visibile all’orizzonte. Che mare spettacolare!
Risalita Zola e boicottata Vouti beach per questioni di tempistica, cosa che ci dispiace non poco, prendiamo lo sterrato per giungere alla partenza del sentiero. Siamo letteralmente in mezzo al nulla, o meglio persi nella natura, capre, ulivi, verde ovunque. Il primo tratto è una passeggiata serena, ci fidiamo della scansione di maps anche se al tempo non era così pulita. Al momento del bivio per scendere commettiamo un errore, complici le capre che aprono mille sentieri, ci perdiamo scendendo in un canyon alquanto irto e scivoloso, decisamente poco adatto alle scarpette che avevo. Dopo quasi un’ora di fatiche inutili, ci arrendiamo a fare ritorno con un amaro in bocca terribile! Ma grazie ad Ale, che ha provato un’altra via, ritroviamo il sentiero, dandoci pure degli stupidi per non averlo visto prima! Da lì pochi minuti iniziamo a vederla, Fteri beach bellissima.
In una ventina di minuti la raggiungiamo, una meraviglia quasi sconosciuta, decisamente deserta e molto grande, scogliera bianchissima, acqua leggermente mossa da rendere l’effetto tinta latte…Ale fa partire il giocattolo e oggi si sfogherà per bene, non cè nessuno, siamo due profughi spiaggiati in paradiso!
E’ difficile descrivere la pace che viviamo, i colori, la solitudine, il verde che ricopre le falesie, il candore abbagliante dei sassolini, stormi di gabbiani che volano da una cima all’altra…
La visione dall’altro è pazzesca!
Il nostri parei, inseparabili compagni…
Le ore scorrono troppo veloci, nel pomeriggio arrivano altre due coppie, la massima affluenza raggiunta. Con molta calma risaliamo e torniamo a villa Theodora, altra immensa giornata nel bagaglio di vita.
Oggi esploreremo alcune spiagge della zona di Fiskardo, a nord dell’isola. Prima tappa Emplisi beach, piccola ma incantevole spiaggia dai colori splendidi, ulivi praticamente fino a riva.
La zona è decisamente più turistica, sarà che ci siamo abituati a stare da soli, abbandoniamo quasi subito la spiaggia per la seconda sosta a Foki beach che è ancora più affollata. Ale si ferma prima, io ivece noto un sentiero che costeggia il fiordo e vado in esplorazione. La vegetazione è un po’ diversa qui, molti più cipressi in aggiunta alla tipica macchia. Sembra di stare in un lago di montagna, sarà la vicinanza di Itaca, ma questa zona di Cefalonia ci trasmetterà sempre questa sensazione più di monti che di mare. Acqua che varia dal turchese al verde per lo specchio della vegetazione che arriva praticamente in mare.
Sembra di stare in un’altra isola da quanto è cambiato il panorama. Suggestivo.
Superlativi i colori dall’alto..
Uno sguardo su Itaca, la Grecia continentale e Lefkada
Ultima tappa Kimilia beach, appena prima di Emblisi, la si raggiunge a piedi con un breve sentiero nel bosco. Un fazzoletto di spiaggia ma talmente bella che ci lasciamo il cuore, il colore e la trasparenza delle sue acque le ricorderemo per sempre.
Bene spiaggiati, tra bagni e sole il tempo volerà anche oggi.
Stiamo volgendo verso fine settembre e il sole oggi non ci regalerà granchè, passeremo metà giornata nella nostra casetta, pioggia e temporale la fanno da padroni. Verso tardo pomeriggio il cielo riapre e mostra di nuovo i suoi colori. Ci godiamo, grazie al drone di Ale, questi scatti incantevoli alle White rocks, tre splendide baie raggiungibili solo via mare, situate prima di Lassi subito dopo l’aeroporto, a molti sconosciute e proprio per questo ancora incontaminate.
Assolutamente splendide..
Cenetta a Lassi allo StoPsito, in splendida posizione per goderci un altro meraviglioso tramonto dalla sua veranda..
Last day in Cefalonia, chiudiamo i bagagli in velocità salutiamo villa Theodora e ci dirigiamo verso il lato est dell’isola perchè, seppur in velocità, vogliamo vedere la famosa Antisamos beach. Un po’ di avventura per arrivarci, mi fido sempre troppo del navigatore e spesso ci porta in strade impossibili…ma alla fine ci arriviamo. Colori non ancora al top, la foschia mattutina non ha ancora sgombrato l’aria. Antisamos è affascinantemente incastrata sotto le colline ricoperte di boschi verdissimi da rendere le sue acque dal color azzurro allo smeraldo. Resa famosa per apparire nel film ll mandolino del Capitano Corelli. Le sue acque sono calmissime, direi lisce come l’olio. Si respira una pace incredibile, peccato essere solo di passaggio!
Anche il panorama circostante non scherza, bellissimi scorci ovunque ci si fermi lungo la strada..
Riprendiamo la via verso nord precisamente da Sami verso Agia Effimia , la strada è rilassante e perpetuamente con vista mare, disseminata di piccole baiette deserte con acque incredibilmente cristalline.
Risaliamo per salutare Myrtos beach, sempre lì spendida e impareggiabile..
Siamo diretti a Fiskardo per girarla in tranquillità e pranzare sul suo carino porticciolo prima di prendere il traghetto per Lefkada. Piccole soste lungo la via, questi panorami ci mancheranno a vita..
To be continued….
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