Prendiamo il traghetto e ci godiamo la breve navigazione. Sbarcati In pochi minuti dal porto di Skiathos raggiungiamo il piccolo hotel dove lasciamo i bagagli e partiamo subito per il primo giro dell’isola. Sapevamo che qui il turismo governa sovrano, ma speravamo che verso fine settembre fosse un buon compromesso. In realtà l’isola è ancora piena, non ci piace il casino che vediamo per strada, nè nelle spiagge. Così prendiamo subito la rotta verso la parte più selvaggia dell’isola la costa ovest imboccando uno dei tanti sterrati di questa parte di Skiathos, con terra mista a sabbia gli sterrati qui sono molto più agevoli di Skopelos, sicuramente più battuti data l’affluenza. Saliamo, iniziano i panorami sul mare, ecco ora ci piace già molto di più. Le spiagge hanno sabbia dorata, non più ciottoli o sassi. I colori sono diversi dalla altre isole, anche qui troviamo molto verde. Ci fermiamo in un bel punto panoramico dove vediamo sia la grande che la piccola Aselinos.
I colori verso nord c’intrigano di più così proseguiamo. La zona è veramente selvaggia, sembra un’altra isola dalla parte est-sud super attrezzata. Arriviamo in un punto panoramico bellissimo che guarda sulla baia di Ligaries. Hanno posizionato anche una bella panchina dove è impossibile non fermarsi e contemplare la visione..
Mi metto comoda, Ale sguinzaglia il drone..
Il mare non delude neache qui..
Arriviamo alla fine dello sterrato e proseguiamo a piedi non per Ligaries beach, bensì per Kechria, intrigati dalla sua bella taverna immersa nel verde..
Sarà un tardo pranzo meraviglioso, riparati dagli ulivi, tutto verde attorno, piccola spiaggetta dal mare cristallino, lettini e ombrelloni sopra il prato, che atmosfera, sì direi che possiamo rimanere qui…
Nuovo giorno andiamo diretti a Kastro, posizionato nell’estrema parte nord dell’isola. Definito borgo fortificato, anche se ne rimane quasi nulla del borgo, a picco sul mare risalente al XIV secolo. Abbandoniamo l’auto in quanto la strada diventa un po’ troppo stretta e ripida e scendiamo a piedi percorrendo un ripido sentiero. Richiede diciamo un po’ d’impegno soprattutto nel rientro quando ci renderemo conto che Skiathos è decisamente più calda delle altre sporadi, forse perchè riparata dai venti, o più vicina alla terra ferma. Quel che è certo è che oggi suderemo un bel po’.. La remota posizione conferisce a queste rovine un fascino davvero suggestivo; aggiungiamoci a questo le viste mozzafiato sul mare e le baie addiacenti tra cui la spiaggia di Kastro e la famosa Lalaria beach e il tutto diventa magico. Anche la baie che si intravedono prima di arrivare alle rovine sul versante ovest sono comunque molto belle. Possiamo non fotografarle? Ovviamente no!
Il sentiero è piacevole, adoriamo queste cose! Spiaggia di Kastro:
Arriviamo alle rovine, dov’è issata una bella bandiere Greca. Ci sono parecchi turisti, io mi godo l’aria rigenerante che soffia sulla punta delle rocce e Ale fa volare il drone per farmi vedere Lalaria beach!
Veramente bella, ricorda dalle scogliere spiagge di Lefkada. Ci accontentiamo di vederla così in quanto non riusciremo ad andarci in barca. Riprendiamo il sentiero per tornare alla macchina. Che sudata la risalita!
Ritorniamo a sud nella parte selvaggia e ricca di sterrati, ci fermiamo a Mandraki Elias beach per mangiare.
Ci sembra quasi strano passeggiare sulla sabbia, abituati ai sassolini. Saliamo l’altura fino ad intravedere Mandraki beach.
Ma decidiamo di tornare a Kriffi Ammos che abbiamo visto prima lungo lo sterrato e finiremo il pomeriggio lì.
La visione di questa spiaggia dall’alto è suggestiva, un piccolo anfiteatro di macchia mediterranea da cornice, mare bellissimo e trasparente con riflessi verdi azzurri. Una taverna di fortuna arrangiata alla meno peggio, ma che da il significato di essenziale e poi tanta pace con vista Grecia all’orizzonte.
Dato che nel nostro piccolo e modesto hotel, il Vigles Sea View, abbiamo una bella piscina, decidiamo di tornare non troppo tardi per rilassarci e godercela.
L’hotel si trova in collina, la vista spazia dall’aereporto al porto turistico e tutti gli isolotti difronte. A quest’ora pomeridiana la luce calda del sole è meravigliosa. E’ stato decisamente interessante veder atterrare in diretta qualche aereo.
Serata in centro, bella passeggiata tra negozi e locali. Cena alla taverna Mouria con tipica cena greca, sempre soddisfatti.
Ultimo giorno intero a Skiathos. Mi alzo con un brutto mal di schiena, la caduta di Skopelos si fa sentire. Ale crede di trascorrere la giornata in piscina ma non ha ancora capito chi sono probabilmente. Scherzi a parte cammino con difficoltà, ma so che il sole e il caldo mi gioveranno. Quindi dopo una splendida colazione in piscina partiamo per conoscere dal vivo la zona turistica, scegliendo però a nostro avviso le spiagge più belle, almeno in base al tempo avuto e ai nostri gusti. Prima tappa, dopo un’ulteriore sterrato: Diamandis Beach. La si raggiunge scendendo un sentiero ma date le mie critiche condizioni non faremo. In questi casi il drone da una mano.
La zona è molto bella e selvaggia, tutto un susseguirsi di piccole baie e spiagge. Facciamo altre tappe durante la strada ma proseguiamo fino ad arrivare all’indiscussa e più mondana spiaggia di Skiathos: Koukounaries Beach. Chi cerca divertimento e possibilità di fare sport qui trova la felicità, si sente la musica da ben lontano, barche che sfrecciano, acquascouter, kayak per tutti i gusti. La spiaggia è lunghissima, alterna bagni attrezzati con zone libere. Dato che la mia schiena collabora, scendiamo al molo dove attraccano le barche per le varie escursioni e mentre m’insinuo dopo il bridge per passeggiare un po’ in spiaggia, Ale onora il litorale con qualche foto dal cielo.
Ancora poca strada e parcheggiamo per dirigerci a piedi verso le spiagge Big e Small Banana. Circondate da una fitta vegetazione, sono entrambe caratterizzate da sabbia dorata e da acque limpidissime, divise solamente da un gioco di scogli che crea una scenografia pazzesca vista dall’alto.
Per arrivare alle spiagge passiamo all’interno del complesso residenziale Elivi, grandi case con piscine. Scendo da sola al small banana beach mentre Ale fa volare il mavic e mi ritrovo in mezzo ai nudisti. Spiaggia attrezzata con lettini e un bel bar a disposizione. Cammino senza pensieri sulla passerella tra gli ombrelloni e stranamente mi sento osservata. Tranquilli voglio solo fotografare la spiaggia e me ne vado…La Grecia continentale è proprio lì davanti, si vede benissimo il verde delle suo colline, siamo veramente vicini..
Ritrovo Ale e scegliamo di restare sulla prima spiaggia, ci ripariamo sutto un bel albero e ci godiamo la giornata. Il mare è fermo e rilassante. Pochi ombrelloni, ma in piena estate questa è una delle spiagge più battute di Skiathos. Bagni, pranzo carissimo, ma ok siamo in zona vip, relax, foto, pace..
Trascorriamo sereni il pomeriggio, siamo stati super fortunati, in 15 giorni mai visto una goccia d’acqua, brevi velature ma sempre sole. Stasera godremo anche di una luna piena fantastica dal terrazzo della taverna Exantas proprio in riva al mare, e come sempre sarà una cena super greca.
Tre isole così diverse e così vicine, ognuna con la sua anima, con le sue bellezze naturali, piccole grandi visioni, verdi verdissime, dal mare sempre calmo rassicurante e trasparente a tratti più azzurro a tratti più verde. Tramonti infuocati assicurati, cene sulla spiaggia, piccole ma grandi gioie. Grazie Grecia, non sarà per noi l’ultima tappa, torneremo..
Al prossimo viaggio!
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