Le Seychelles sono uno stato insulare dell’oceano indiano, parte del continente africano, situato a nord-est del Madagascar e circa 1500 km ad est delle coste del Kenya e della Tanzania, a cavallo dell’Equatore.
Più vicini al paradiso, cullati dalle incredibili trasparenze del mare e dalle irresistibili suggestioni della natura: questa l’emozioni che fin dal primo sguardo abbiamo provato. Sì perché le Seychelles ci hanno stregato così tanto la prima volta da volerci tornare una seconda. Isole da cartolina, da spot pubblicitario, gioielli da vivere per cercarne gli angoli più nascosti con spiagge strepitose, racchiuse tra speroni di granito modellati dalle onde. Natura d’incomparabile bellezza, isole primordiali con la loro vegetazione folta e rigogliosa, baie incontaminate e deserte con sabbia soffice e bianchissima. Giorno dopo giorno, la crescita lussureggiante delle migliaia di specie vegetali confermano con assoluta tenacia la certezza della ciclicità della vita: costante, inarrestabile, magnifica. Piccoli, siamo piccoli di fronte a tutto ciò, ma anche consapevoli di farne parte, abbiamo cercato di assaporare il più possibile di questa perfezione.
Facciamo un piccolo passo indietro, siamo a marzo 2010, la nostra prima esperienza sul suolo delle Seychelles. In questa vacanza abbiamo scelto due isole La Digue e Praslin. Ci torneremo anche nel secondo viaggio (maggio 2016) ma per soli tre giorni, poi ci concentreremo su Mahé. Arrivare ad inizio marzo significa abbandonare le fredde giornate, che ancora perseguitano gli abitanti della pianura padana, per approdare al caldo afoso dell’equatore. Temperatura praticamente costante 30°sia di giorno che di notte, al massimo scendeva di un grado, il tasso di umidità non scendeva dal 90%. Già all’arrivo ci rendiamo conto che passeremo le due settimane sempre sudati, aggiungici la crema solare, uno spettacolo, ma possiamo soffrire di questo stato, Ale se ne farà una ragione! Volo intercontinentale, volo interno da Mahé a Praslin e poi traghetto fino a La Digue, finalmente inizia la nostra vacanza. Arriviamo alla Diguoise la nostra guest house, un’accogliente struttura molto semplice e immersa nel verde. Le camere sono dotate di una bellissima veranda dove tutte le mattina viene servita la colazione con frutti e marmellate locali…La Digue ha un’atmosfera magica ed il suo piccolo villaggio ne è l’essenza. I ritmi quotidiani scorrono lenti e tranquilli, qui non circolano auto, solo pochi taxi e l’unico mezzo di trasporto sono le biciclette, ne noleggiamo una dalla proprietaria della Diguoise e subito partiamo alla scoperta dell’isola.
Facciamo tappa ad Anse Severe, bellissima baia a nord ovest dell’isola, acqua incredibilmente trasparente e calma, palme, rocce, bambini che giocano….immancabile tramonto. Il sole cade a picco dietro Praslin, un vero spettacolo…
Come cala il sole nel giro di 15 minuti è buio, dobbiamo sbrigarci perché non siamo ancora pratici dell’isola, sia mai che ci perdiamo! A parte il piccolo centro a ridosso del porto, le stradine non sono illuminate, nelle prossime serate gireremo sempre con la pila in fronte..
Quest’anno a maggio abbiamo visto i cambiamenti che il successo del turismo ha portato, nuovi resort, molte più biciclette, più caos nelle spiagge. Un po’ ci è dispiaciuto, il ricordo di quest’isola fuori dal tempo era desideroso di mantenersi intatto. Muovendoci presto al mattino, si può godere comunque appieno e in solitaria della sua fantastica natura.
Cio che rende famosa La Digue è senza dubbio Anse Source d’Argent, con i suoi giganteschi massi di granito. Fronteggiata da un’estesa barriera corallina, in direzione dell’isola di Praslin, che determina la formazione di un’ampia laguna dalle acque basse. E’ la spiaggia più fotografata al mondo, con la bassa marea si creano giochi di colori indescrivibili, magari non adatta per fare lunghi bagni, in quanto l’acqua è caldissima, ma si può camminare fino all’estremità dell’isola, con un susseguirsi di baie, colori, pesci, semplicemente ti toglie il fiato…
Che sia dentro l’acqua o sul sentiero dietro in mezzo ai massi gli scorci non ci deludono mai ….
I colori cambiano col passare delle ore, ma non per questo meno belli…
Tramonto…..rosso fuocooo…
Girare la Digue in bicicletta è una delle cose che più abbiamo apprezzato, pedalare in mezzo alla foresta, cercare angoli nascosti e spiagge strepitose, abbiamo colto immagini suggestive e rare da trovare……
Anse Patates, sulla costa nord est di La DIgue, ha catturato la nostra attenzione, oltre ad essere una delle spiagge più belle dell’isola, ha un masso di granito alquanto curioso da rendere lo scenario molto pittoresco con le tre isole sorelle sull’orizzonte, tutto ciò incorniciato fa sì che questa immagine sia una delle più belle cartoline di La Digue…
Incontri casuali…..libere più di noi e affamate..
Sicuramente la vegetazione ci ha sconvolto, vedere nei giardini e nella foresta piante come i Croton che crescono spontanei e renderci conto che sono quelle che troviamo nei vivai, ci ha un attimo perplesso. La natura vince sempre, ci stupisce, ci ammalia, ci istruisce sempre…
Uno dei motivi perché siamo tornati a La Digue è per poter rifare il sentiero nella foresta che collega le tre baie a sud est, da Grand Anse a Anse Coco passando per Petit Anse. Tre meraviglie deserte e selvagge, dove l’impeto del mare prende il sopravvento, le onde s’infrangono così forti sulla riva da creare boati e nuvole d’acqua nebulizzata dalla forza dell’impatto. La furia del mare crea un metro di barriera di sabbia verso riva. Non è consigliata la balneazione, nessuna sicurezza e nessun controllo, al massimo ci si bagna i piedi, i fifoni come me poi non correrebbero mai rischi. Ale invece qualche tutto l’ha fatto!!!
Che meraviglia, tutto ciò solo per noi, completamente deserta respiriamo a pieni polmoni l’aria che soffia dal mare..dopo un po’ prendiamo il sentiero che entra nella foresta sempre indisturbati, un cagnolino ci prende in simpatia e farà parte del percorso con noi..
Camminiamo per una decina di minuti e dopo un po’ di salita intravediamo Petite Anse, lo scrosciare delle onde è costante e indisturbato…
Lo scenario è impagabile…è mattino presto e i colori non sono ancora dei migliori, ma lo spettacolo è sconvolgente ed emozionante allo stesso tempo…
Solo noi due sul paradiso terrestre…..scendiamo in pochi passi, forza e impeto per descrivere il mare sono quasi un diminuirne il significato…pochi ripari improvvisati per il sole e nessuno, placidamente deserta Petite Anse ci accoglie con tutto il suo splendore….
Lasciamo Petite Anse e c’inoltriamo nella foresta,siamo nel bello mezzo a questo verde rigoglioso e non siamo per niente intimoriti, il cielo è gratificante e i colori rendono giustizia a ciò che vediamo. Dopo un ventina di minuti ritorniamo verso riva alzandoci un pochino, scale di pietra in mezzo al verde, palme altissime, banani e chissà quante piante endemiche che non conosciamo…ed ecco che si apre d’innanzi al nostro sguardo un panorama incredibile, il blu del mare è veramente emozionate…
Ultima salita e discesa nel verde, un cartello indica che ci siamo quasi, Anse Cocos è a pochi passi da noi…..
E’ stata la nostra spina nel fianco nel precedente viaggio, perché il giorno che l’abbiamo vista era nuvoloso, non potevamo non vedere questo gioiello col sole! Ringraziamo Dio per quello che vediamo e la pigrizia dell’essere umano, ci beiamo di tanta bellezza, solo le nostre impronte sulla sabbia, solo il rumore delle onde, solo natura attorno a noi…
Camminiamo fino in fondo alla magnifica baia, fermandoci ogni due secondi e guardarci attorno, mare cristallino e ondoso, massi di granito alle estremità dell’ansa, sabbia bianchissima e soffice come la farina, verde e ancora verde alle spalle, cielo azzurro con le tipiche nuvolette bianche di contorno….estasi…
E chi va più via da un posto così, ci facciamo un gran bel bagno e ci stendiamo sognanti sotto la grande piante di casuarina e lasciamo scorrere le ore….
In queste isole quasi tutti i giorni, ci siamo sentiti così: persi in mezzo alla bellezza dei colori, attratti e allo stesso tempo intimoriti dalla forza del mare, accecati dall’incredibile luce presente, coccolati dalla morbida sabbia….ritorniamo per lo stesso sentiero e rubiamo qualche altro scatto a Grand Anse prima di riprendere le bici e tornare al porto..
Salutiamo la Digue con un piccolo cruccio: non siamo riusciti neanche questa volta a vedere Anse Marron, una splendida spiaggia a sud raggiungibile solo con un sentiero tra i massi o con la bassa marea, la prima volta non ci siamo arrivati per poco, la seconda purtroppo il mare era troppo agitato. Chissà in futuro se torneremo ancora sarà la nostra meta.
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